L’abito della convivenza
In un mondo che sempre più è alla ricerca dell’essenziale della verità della giustizia del bene comune della pace dell’attenzione al creato e dove qualche volta si ha l’impressione che tutto questo sia a discapito dell’uomo e dove le strutture umane sembrano ormai diventare obsolete cercando una maggiore efficienza con una minore spesa, alcuni aspetti della vita umana sembrano diventare superflui. Modernità ed efficienza non sempre però giustificano una trascuratezza e questo non lo dobbiamo dimenticare. Non possiamo e non dobbiamo tralasciare la forma giustificando la sostanza. Forma e sostanza sono la spina dorsale di ogni società.
“La sostanza è il centro di riferimento delle categorie dell’essere in quanto tutte le altre categorie la presuppongono. La sostanza è l’essenza necessaria di una cosa, cioè ciò che fa sì che una cosa sia quello che è e non sia qualche altra cosa. Secondo Aristotele la sostanza è formata da una materia e da una forma che operando insieme costituiscono il sinolo (unione di materia e forma)”. (cfr. studenti)
Forma e sostanza fanno parte dell’unico principio della comunicazione di come ci presentiamo di come proponiamo le attività di come viviamo. Ora i valori vanno perseguiti migliorati educati insegnati trasmessi secondo ogni stagione ed epoca con i linguaggi del tempo che scorre ma senza dimenticare l’essenza delle cose e il valore di forme che ci aiutano a vivere la sostanza.
Nella vita della Chiesa come in molte altre istituzioni la parte formale racchiude la sostanza e trascurarla rischia di svendere il messaggio. Questo se vale nelle istituzioni umane a servizio della società. valgono anche nelle nostre famiglie in ognuno di noi da come ci presentiamo vestiamo parliamo scegliamo una cosa piuttosto che un’altra trasmettiamo un messaggio diamo valore a una situazione.
La forma deve portare alla sostanza e viceversa se questi due elementi non si fondono rimane un’azione un pensiero vuoto e fine a sé stesso. Aiutare i poveri fare la carità è un fondamento della nostra fede ma non deve portare a svendere l’eleganza dei modi e delle attività ma semmai deve includere, così la sostanza dell’educazione non deve cedere alla forma dell’impianto scolastico fatto di puntualità di precisione di buona educazione …
Ora perché questa riflessione? Perché credo che in nome di un’essenzialità abbiamo perso il buon gusto e l’opportunità o meno di azioni e linguaggi senza comprendere i contesti in cui si troviamo. Una discussione o un incontro al bar non è la stessa cosa di una conferenza una vista ai musei una celebrazione religiosa, questo deve porre attenzione attraverso i linguaggi umani: come ci si veste, attenzione al linguaggio al comportamento e a muoverci in un determinato modo e questo non significa svendere la sostanza ma dare valore con la forma che è il vestito del pensiero che si vuole esprimere trasmettere e comunicare.
Riprendiamo in mano la nostra vita con serietà non cediamo alla comodità a discapito del formale il rischio altrimenti sarà quello di non dare importanza a nulla e di non avere obblighi per nessuno e per niente per poi pretenderli.
Vivere insieme significa rispettarsi anche attraverso forma e sostanza e non solo di idali che se pur nobili non possono e non devono cedere alla banalità alla volgarità o alla forza o addirittura alla violenza mancando di rispetto verso altri e altro. Credo che l’impegno per tutti sia quello di trovare un equilibrio del nostro vivere dove non dobbiamo solo apparire come sembra essere lo stile moderno dimenticando la sostanza e viceversa per richiamare a una sostanza fondamentale dimenticando il modo di presentarci la forma con cui trasmettere. Forma e sostanza sono le due facce della stessa medaglia.
@unavoce – foto: fonte