Cammino di conversione
Come afferma san Paolo: «Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» (Rm 5,20). La grazia però, per compiere la sua opera, deve svelare il peccato per convertire il nostro cuore e accordarci «la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore» (Rm 5,21). Come un medico che esamina la piaga prima di medicarla, Dio, con la sua Parola e il suo Spirito, getta una viva luce sul peccato: «La conversione richiede la convinzione del peccato, contiene in sé il giudizio interiore della coscienza, e questo, essendo una verifica dell’azione dello Spirito di verità nell’intimo dell’uomo, diventa nello stesso tempo il nuovo inizio dell’elargizione della grazia e dell’amore: “Ricevete lo Spirito Santo”. Così in questo “convincere quanto al peccato” scopriamo una duplice elargizione: il dono della verità della coscienza e il dono della certezza della redenzione. Lo Spirito di verità è il Consolatore». (cfr. CCC. n. 1848)
Alcuni tra noi pensano che i Vizi Capitali non valgono più e che debbano essere aggiornati. Forse è il caso di riprendere a riflettere su questi limiti del nostro vivere e calarli nel nostro quotidiano e accorgerci quanto siano attuali ancora.
“Superbia, invidia, avarizia, ira, gola, lussuria e accidia, come dicevo secondo alcuni, non sembrano essere più attuali. “In cima alla lista, infatti, viene ora indicata la crudeltà, seguita dall’adulterio, dal fanatismo, dalla disonestà, dall’ipocrisia, dall’avarizia e dall’egoismo”. (cfr. La Civiltà Cattolica)
Non ho la pretesa di fare uno studio teologico o morale o piscologico ma solo leggere questi vizi nel nostro quotidiano e quanto sono attuali in ognuno di noi:
Superbia: Quanta è diffusa anche in noi, la superbia nelle nostre opinioni delle nostre priorità usando una durezza talvolta di linguaggio e di atteggiamento pensando di essere superiori agli altri.
Invidia: talvolta senza accorgerci il nostro cuore è geloso perché insoddisfatto dei rapporti con altri e delle cose o della vita magari solo con una battuta senza accorgerci di quello che abbiamo
Avarizia: con una sorte di lamentela per questo o quella situazione, senza donare o accorgerci degli altri e con una continua lamentela su quello che sembra mancarci
Ira: molto diffusa e mascherata da indifferenza ma che poi sfocia non solo in parole dure ma in atteggiamenti di disinteresse e menefreghismo. L’ira è un vizio distruttivo dei rapporti umani. Esprime l’incapacità di accettare la diversità dell’altro, specialmente quando le sue scelte di vita divergono dalle nostre.
Gola: concedendo e giustiano ogni situazione, sprecando il cibo o non accettando del cibo per la nostra fissazione alimentare.
Lussuria: vivendo un legamene avvelenato verso altre persone e non è sempre un aspetto sessuale ma anche affettivo di un legame non sano verso le persone e verso noi stessi.
Accidia: o che per maggior chiarezza chiamo pigrizia quante scuse per non fare per non partecipare una indifferenza quasi cronica alle cose e verso le persone con un disinteresse genarle o particolare di alcune situazioni trovando scuse più o meno plausibili per non fare.
Come vedi ognuno di noi ha qualche aspetto del vivere che ricade in questo elenco e quindi vale la pena verificarci senza trovare scuse o giustificazioni per liberarci da questi limiti.
La mancanza di attenzione su questi aspetti della vita ci porta alla deriva pensando così di essere liberi di fare quello che vogliamo e pian piano roviniamo la nostra anima il nostro cuore e la nostra mente cadendo in depressioni e ansie diffuse causate dalla nostra poca capacità di dare risposte ai vari aspetti del nostro vivere.
Come cristiani e come uomini e donne che vivono insieme su questa terra riprendere questi aspetti ci potrà a vivere la nostra vita in modo felice e orientata a Cristo. Se dimentichiamo di mettere al centro del nostro quotidiano il Cristo e il Suo amore per noi andremo alla deriva vivendo ai margini della vita pensando di essere e di bastare a noi stessi.
@unavoce – foto: fonte