Ci chiedono di fidarsi di loro
Leggendo le notizie e gli avvenimenti che riguardano la vita della Chiesa mi sono imbattuto nel “Manifesto dei Giovani Cristiani d’Europa”.
“«Roma 25 non è la fine, ma l’inizio» – il testo si presenta come «un documento spirituale e profetico, scritto da giovani e per giovani, che proclama la fede in Cristo, la visione di un’Europa rinnovata e l’impegno a missione, unità e speranza». (cfr. avveniredicalabria)
Ora la frase che mi ha colpito è “«Chiediamo alla Chiesa di fidarsi di noi. Lasciateci servire e lasciateci crescere»” e prosegue poi l’articolo: “Un documento audace che, sfidando la complessità di un continente sempre più anziano dal punto di vista demografico, mette al centro proprio i giovani … ”. (cfr. VaticanNews)
Si nota una sete di senso della vita e penso che le parole di questi giovani debbano in qualche modo svegliare tutti noi, aiutandoci non solo a dare spazio a loro ma a credere in loro rimettendoci in cammino in discussione rinnovando la nostra fede e lo stile della nostra testimonianza. È una provocazione che coinvolge tutti i cristiani di ogni età e di ogni provenienza, lasciamo sconvolgere la vita dall’energia di queste parole e rimettiamo al centro Gesù Cristo e la speranza in Lui, solo mettendo Lui al centro delle nostre vite delle nostre vocazioni della Chiesa stessa saremo voce in questo mondo distratto e che rischia di lasciarsi avvolgere dal buio dell’indifferenza e dell’odio. Un Cammino da Roma per il Giubileo 2025, per passare da Santiago nel 20207 e terminare a Gerusalemme nel 2033, camminiamo insieme a loro sostenendoli con la preghiera con il coinvolgimento con la pazienza di chi ha la consapevolezza che corre certamente si va più veloci ma con il rischio di non conosce la meta ma intravediamo invece con gioia che questi giovani conoscono la meta: Gesù Cristo, accompagniamoli in questo viaggio facendoci anche noi pellegrini veri verso il Signore.
@unavoce – foto: fonte