La tua vita

 

In questo Anno Santo una delle proposte per la nostra comunità è stat ed è: “Raccontaci la tua storia”, sull’invito di un’espressione di Papa Francesco: “Alleniamoci a riconoscere la speranza, ci stupiremo di quanto bene esiste nel mondo”, così l’idea di questa Iniziativa per questo anno Giubilare che ha lo sguardo alla Speranza, per condividere dei pensieri che raccontino la vita vissuta con speranza e resistenza certi che il condividere alimenti l’amicizia la fratellanza e la pace.

Così l’invito è stato quello di proporre di raccontare le nostre esperienze in merito alla speranza. L’Anno Santo che stiamo vivendo è un anno dedicato alla Speranza e alla speranza cristiana. Raccontare la vostra storia di speranza e resistenza dove la vostra forza e la vostra speranza vi ha accompagnato per affrontare la vita può essere di aiuto agli altri per vivere la speranza cristianamente.

Oggi iniziando il mese di maggio che la tradizione lo offre alla devozione della Vergine Maria vi propongo qualche passaggio di un racconto: “La speranza di Maria” certo che ci possa aiutare a fermarci a riflettere sulla nostra vita e su come viverla senza mai perdere la speranza.

la vera tristezza non è quando alla sera non sei atteso da nessuno, (il che è già una grande tristezza), nessuno ti aspetta, nessuno ti accende il fuoco. Quando io faccio catechismo chiedo ai bambini: “Se quando tornate a casa trovaste sulla porta un biglietto con scritto: la mamma e il papà sono andati via, che cosa provate?” … “Non vi nascondo che mi rattrista un po’ non essere atteso, potermi ritirare la sera a qualsiasi ora perché tanto non c’è nessuno che mi aspetta, non dover telefonare per un ritardo in autostrada, ecc. È un po’ triste tutto questo tuttavia la tristezza vera è quando tu non attendi più nessuno, tu non attendi più nulla dalla vita. La solitudine vera non è quando trovi il focolare spento ma quando non lo vuoi più accendere … “Attendere significa esperimentare il gusto di vivere. Qualcuno dice addirittura che la santità di una persona si misura dallo spessore delle sue attese e qui parla ancora di Maria che attende e dice: “Maria ha sempre vissuto in attesa!”. Sottolinea di Maria, la Vergine in attesa di Giuseppe, in ascolto del bruciare dei suoi anni quando sul far della sera profumato di legno e di vernici sarebbe venuto a parlarle dei suoi sogni. Giuseppe, l’uomo dei suoi sogni, Maria è in attesa di lui. Maria è in attesa ma anche persona sempre in movimento. Maria in attesa dello Spirito, in compagnia dei discepoli, nell’ultimo quadro degli Atti degli Apostoli che parlano di Maria la rappresentano così: in attesa dello Spirito Santo e fra la prima e l’ultima attesa centinaia di altre attese … “Donaci un’anima vigile. Facci capire che non basta accogliere, bisogna attendere. Accogliere talvolta è segno di rassegnazione; attendere è sempre segno di speranza. Rendici perciò ministri dell’attesa. E il Signore che viene, Vergine dell’Avvento ci sorprenda, anche per la tua materna complicità, con le lampade in mano.” (cfr. gruppifamiglia)

A Maria “Madonna della Speranza” come ci siamo affidati all’inizio di questo anno Pastorale nella lettera “Saldo nella speranza contro ogni speranza” iniziamo il mese di maggio mettendo nelle mani di Maria le nostre attese e le nostre speranza perché con il Suo aiuto possiamo camminare con lo sguardo altro con lo sguardo verso il Signore.

@unavoce – foto: fonte

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