l’omelia dell’Ordinario Militare
Il nostro nuovo Pastore l’Orinario Militare Gian Franco Saba nella sua omelia nel giorno dell’inizio del suo ministero episcopale nella nostra Chiesa Ordinariato Militare ha indicato alcune caratteristiche per il cammino del nostro servizio:
“Proporrei a tutti noi l’invito ad affinare le seguenti caratteristiche: Coltivare l’ascolto accogliente, sull’esempio di Maria; Lasciarci guidare da quel movimento di risurrezione che lo Spirito Santo genera nel cuore del credente. Promuovere una missione che susciti nell’interlocutore esultanza, lode e consolazione. La Chiesa, sospinta dalla voce dello Spirito, è chiamata a portare, nell’incontro con il mondo, l’annuncio del Verbo di Dio fatto carne. È un annuncio di presenza che apre la casa comune dell’umanità alla gioia, alla speranza, a relazioni miti e pacifiche, l’Evangelii Gaudium. La missione, infatti, è autentica se rispetta l’interlocutore e crea le condizioni perché con il cuore e con le labbra ciascuno possa dire: “Benedetta tu e benedetto il frutto del tuo grembo”. Infatti, quando la missione non è ideologica favorisce l’incontro con Cristo e l’interlocutore scorge che il primato è sempre di Cristo. Maria è icona della Chiesa, che testimonia il dono con la presenza. È un vero modo di essere dentro la storia, con rispetto, e con uno stile culturale “che non decide e non si pronuncia a guisa di oracolo, in modo irrevocabile con scelte perentorie e definitive”. La Chiesa dell’Ordinariato Militare trova in Maria un paradigma di riferimento quanto mai attuale, per far giungere a tutti lo stile della vicinanza di Dio, il quale mostra che siamo Fratelli tutti”. (cfr. ordinariatomilitare)
Coltivare l’ascolto, lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, promuovere una missione gioiosa e consolante sono la via maestra che ci ha indicato per stare con i nostri militari e con le loro famiglie nelle nostre comunità. Un ascolto capace di attenzione come Maria capace di accorgersi dei bisogni degli altri come alle nozze di Cana, una preghiera che dia spazio all’azione dello Spirito Santo nel nostro cuore nella nostra anima e nella nostra vita e muoversi nell’ambito delle nostre realtà suscitando sentimenti di serena gioia e lode consolante nelle singole persone. Questo il compito tracciato dall’Ordinario Militare per noi cappellani ma stile di vita per ogni persona di questa nostra Chiesa.
Prosegue poi la sua omelia ricordando le parole di papa Francesco e Papa Leone: “Papa Francesco, come abbiamo ascoltato nella Bolla di nomina, auspicava che il nostro servizio possa esprimersi nello stile di una chiesa “ospedale da campo dopo una battaglia, plasmato da spirito di accoglienza, di apertura a tutti e di missione”. In un ospedale da campo, l’attenzione è rivolta verso tutti e non esclude nessuno. Pochi giorni fa, Papa Leone ci ha ricordato che la vita è fatta di incontri e in questi incontri “veniamo fuori per quello che siamo”. Nell’esperienza dell’incontro, emerge l’apertura all’altro nella sua reale situazione. Il nostro servizio si rende presente nei luoghi in cui le persone sono ferite fisicamente, spiritualmente, socialmente, psicologicamente. Non opera solo nella protezione delle mura. Chiamati a saper dialogare con le culture, con le religioni, con gli spazi di laicità, non in modo astratto ma lavorando insieme per testimoniare che Dio, in Cristo, benedice ogni creatura”. (Cfr. ordinariatomilitare)
Ascolto pregheira e azione con lo stile indicatoci. Ascolatre con il cuore di Cristo, pregare chiedendo allo Spirito Santo che illumini le nostre parole e le nostre azioni perchè diventino annuncio autentico fatto con con la consolazione di Cristo. Un servizio, il nostro, fatto di presenza quindi attenta verso tutti in quei luoghi fisici e spirituali dove l’umanità soffre una presenza che non ha confini e che porta a tutti la benedizione di Dio.
@unavoce – foto: fonte