di non violenza

 

Parlare di Pace è sempre difficili da declinare al di là che tutti poi la desiderano ma rimaniamo ogni giorno tutti sbigottiti da quello che vediamo nei notiziari, questa mancanza di pace oggi così vicino a noi ci ha fatto aprire maggiormente all’attenzione ma nel mondo più di quaranta conflitti sono in atto.

Il Santo Padre ricevendo i movimenti e le associazioni che hanno dato vita all’ “Arena di pace” ha ricordato che ognuno di noi è un tassello di questo grande mosaico per costruire la pace evidenziando che c’è troppa violenza nel mondo e ha ricordato l’importanza di un lavorare per la pace da parte di tutti.

“Il Papa elogia l’impegno dei movimenti per la pace definendoli “preziosi”. Sono realtà dal “basso”, dialoganti, che mettono in campo “creatività e genialità”. È così, precisa il Papa, che si genera speranza. “I giovani e i ragazzi hanno bisogno di esperienze che educano alla cultura della vita, del dialogo, del rispetto reciproco”, sostiene ancora il Papa che constata amaramente: “C’è troppa violenza nel mondo, c’è troppa violenza nelle nostre società”. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, quando coloro che hanno subito ingiustizia e le vittime della violenza sanno resistere alla tentazione della vendetta, diventano i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. La nonviolenza come metodo e come stile deve contraddistinguere le nostre decisioni, le nostre relazioni, le nostre azioni”. (cfr. VaticanNesw)

Parlare di pace non basta ognuno di noi deve costruirla e i nostri giovani hanno bisogno di testimoni di questa non violenza. Oggi troppo spesso vediamo gesti violenti per ogni cosa un mondo che sembra perdere il senso delle regole del rispetto della convivenza pretendendo e rivendicando per questa o quella situazione e lo fa in modo violento, anche questi finti gruppi di opinionisti di ambiente o altro che hanno solo parole vuote e le esibiscono poi in forme di violenza non sono certo esempi, così come non lo sono i genitori che litigano tutti i giorni creando ambienti famigliari tesi, ambienti di lavoro imbevuti di invidia e preste scusa per fare poi quello che si vuole  … sono modi di violenza che non educano.

Ritorniamo all’eleganza dei mondi alla bellezza del linguaggio alla carità educata di esprimere e richiamare alle proprie opinioni con il rispetto verso tutti. Rivendicare i diritti è giusto ma se questo mette in difficoltà altri allora non sono diritti ma gesti violenti per fare quello che vogliamo. I nostri giovani hanno bisogno di testimoni di esempi di pace partendo dalla famiglia dalle nostre comunità gruppi ambienti città mettiamoci tutti in cammino con impegno ad essere costruttori nel quotidiano e dal basso per costruire una mente di pace una educazione di pace una vita di pace a casa nostra senza puntare il dito accusando ma rimboccandoci le maniche e lavorando gli uni per gli altri qualsiasi colore fede o pensiero abbiano. Che le nostre parole le nostre azioni e le nostre reazioni siano sempre pacifiche pur nella diversità di opinioni pur nel difetto di chi si confronta con noi, nella giustizia ma con atteggiamenti sempre di pace e questo prima di tutto tra di noi in casa nostra nelle nostre comunità sia religiose che civili.

@unavoce – Foto: fonte

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