Rigenerarsi
“La vostra vita è nascosta con Cristo in Dio”. (Colossesi 3,3)
Parlare di vacanze sembra una parola da ricchi pensando alle vacanze come movimento da una parte all’altra sosta in altri ambienti città nazioni … e da qui ovviamente critiche per chi usa questo tempo di vacanza. Abitualmente non mi allontano mai dalla mia sede di servizio ma nonostante questo per assicurare un servizio non mi tolgo del tempo per me stesso dove approfittare per pregare di più per leggere di più per stare in silenzio con me stesso e con il mondo. Ho la fortuna di vivere in una zona tranquilla dove il giardino accanto alla chiesa è il mio polmone di respiro dove ascoltare la voce del Signore dove la brezza leggera del mattino e il canto degli uccelli dove la natura mi avvolgono per rimanere “nascosto con Dio.”, come ci ricorda San Paolo nella lettera che vi ho citato in apertura.
“Non c’è nulla di più normale per una persona di andarsi a ritirare e a riposarsi durante il tempo estivo per un periodo di vacanza e rigenerazione anche spirituale”. (cfr. Silere non possum)
Vi ripropongo alcuni passaggi che prendo dal Sito “Silere non possum dove commenta questa attività parlando del Papa ma penso che possa essere utile anche per noi pensare a questo tempo e come usarlo e perché viverlo.
“Viviamo in una società che idolatra l’efficienza, la visibilità, la produzione continua. Anche nella Chiesa, purtroppo, sembra a volte che conti solo ciò che “si fa”: conferenze, viaggi, discorsi, apparizioni pubbliche. Ma la vita spirituale — quella vera, profonda, feconda — cresce in un altro ritmo. Come diceva il cardinale Carlo Maria Martini: «La vita spirituale non è una corsa, ma un pellegrinaggio a tappe, con pause, soste, silenzi». Il riposo è umano, e quindi è sacro. Lo ricorda spesso Enzo Bianchi: “Imparare a riposare non è perdere tempo, ma abitare il tempo. Non è fuggire, ma sostare”. In un tempo in cui la vacanza è spesso una forma di consumo o una corsa a nuove prestazioni (sportive, sociali, fotografiche), la scelta del Papa è un atto profetico. Non è evasione, ma testimonianza. Dice che il corpo conta, che la mente va rigenerata, che l’anima ha bisogno di rifiatare. Lo stesso Agostino, ci insegna che il cuore umano è inquieto finché non riposa in Dio. Ma questo “riposo in Dio” non è un’astrazione: si costruisce anche nel ritmo sabbatico della vita, nella capacità di fermarsi, di stare, di ascoltare”. (cfr. o.c.)
Forse allora “possiamo imparare a farlo anche noi. Imparare a sospendere l’affanno, a spegnere – almeno per un po’ – il cellulare, ad allentare i ritmi imposti dai social che ci vogliono sempre connessi, sempre produttivi, sempre presenti. Imparare a non dover dire nulla. A non dover fare nulla. Il riposo, in fondo, è un comandamento divino: Dio stesso, il settimo giorno, si è fermato. Non perché fosse stanco, ma per insegnarci la bellezza del non fare, della contemplazione, del semplice godere”. (cfr. o.c.)
Sia allora anche per noi un tempo di riposo per ritrovare noi stessi ritrovare Dio riprendere fiato riscoprire la bellezza del silenzio della famiglia dello stare con i nostri cari per “ricalibrare l’anima”.
@unavoce – foto: Area Sacra esterna Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo