Adorare è il gesto che cambia la vita

 

Le nostre comunità cristiane tra i militari vivono la vita spirituale alla luce degli insegnamenti della Chiesa, come tutte le comunità parrocchiali, anche la nostra si muove in questa direzione sull’indicazione del nostro Pastore e con la creatività spirituale dei suoi cappellani.

Ora, la festa dell’Epifania, che abbiamo appena celebrato, ci mette davanti agli occhi l’adorazione dei Magi. Adorare è l’atteggiamento di chi ama e amare è servire, così la nostra porzione di chiesa vive. Contemplando il Bambino Gesù nei fratelli più deboli e indifesi,  si prepara il cuore e l’anima a questo servizio, con una seria vita cristiana, fatta di preghiera personale e comunitaria.

Il gesto dei Magi, ci indica lo stile della vita cristiana e ci porta a riflettere nella nostra preghiera personale e comunitaria al dono grande della Pace, che serviamo poi accanto ad ogni persona nell’adempimento del dovere a cui hanno giurato diventando militari.

Ora, la domanda che faccio a me e a voi è: quanto preghiamo nella nostra giornata, quanto tempo diamo a Dio?

“…Nel mondo militare come nella liturgia i segni occupano uno spazio così rilevante da poter parlare di una vera e propria “cultura dei segni”. Attraverso un’adeguata catechesi sarà necessario precisare la sostanziale differenza tra i segni militari e quelli liturgici. I primi infatti, sono segni espressivi e rappresentativi di una realtà, mentre gli altri sono espressivi ma efficaci di ciò che significano: la bandiera rappresenta la Patria ma non è la Patria; l’Eucaristia non rappresenta Cristo, ma è Cristo stesso. Nella catechesi ai militari, la cui sensibilità ai segni è parte integrante della propria cultura, venga chiaramente precisata sia l’analogia che la sostanziale differenza tra lo spirito d’appartenenza alle Forze Armate e lo spirito di appartenenza alla Chiesa universale, famiglia dei figli di Dio. La testimonianza della sublimità della liturgia che esprime il tremendum et fascinosum è affidata alla fede e alla sensibilità dei singoli cappellani militari. Sarebbe grave se coloro che pongono segni efficaci della presenza di Dio fossero superati in dignità e gravità da chi esprime segni solo rappresentativi. Se la Chiesa Ordinariato Militare deve impegnarsi ad avvicinare la liturgia al popolo militare, il suo impegno maggiore è di inserire questo popolo nella liturgia stessa anzi, farlo diventare liturgia di lode. A poco infatti varrebbero le celebrazioni se non fossero espressive di una trasformazione della vita di tutti, nella vita del Cristo. Queste celebrazioni, tesori immensi e perle preziose, non potrebbero arricchire chi non le apprezza o, anzi, le disprezza. È quindi impegno di tutta la Chiesa Ordinariato Militare orientare ogni persona con la predicazione e la catechesi a fare della propria vita un sacrificio vivente, santo, gradito a Dio: è questo infatti, il vero culto spirituale richiesto dal nostro Battesimo…”. (Cfr. Segni Militari e Segni Liturgici, in La liturgia nel Sinodo Ordinariato Militare)

Con queste premesse, che prendo dal Documento finale del Sinodo della Chiesa Ordinariato Militare e in questo Anno Giubilare Lauretano, la nostra comunità cristiana dei Militari, oltre a vivere l’esperienza della “Peregrinatio Mariae” tra le famiglie dell’Aeronautica, in attesa di quella tra i reparti che sarà da noi a metà maggio, in occasione del Giubileo, vuole portare all’attenzione, alcune iniziative ordinarie e semplici, che ogni comunità o Parrocchia propone, di preghiera, alle quali possiamo unirci, anche in modo virtuale e alcune devozioni, per fermarci ad adorare come i Magi.

Adorazione Eucaristica

Preghiamo con te e per te

Duc in Altum, il santo Rosario

Accendi una Candela

Devozione a san Giuseppe che dorme

Nella nostra piccola, ma accogliente Chiesa, Parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto”, ogni giorno, ogni domenica, viene celebrata l’Eucarestia, ogni settimana si recita il Santo Rosario comunitariamente, ogni mese ci feriamo ad Adorare Cristo nell’Eucarestia, pertanto  desideriamo manifestarti la nostra vicinanza e il nostro sostegno, segno della presenza del Signore, offrendo la nostra preghiera comunitaria secondo le vostre intenzioni.

Foto: Afghanistan, Cappella del Contingente Italiano