L’arte nella nostra Chiesa

 

Il primo linguaggio dell’uomo è stato il disegno, il graffito e da allora sino ad oggi l’arte parla attraverso le immagini del pensiero che ha nel cuore e trasmette e vuole trasmettere una parola che prenda colore e forme differenti secondo le culture le tradizioni e il tempo. Le immagini parlano e aiutano la mente a scoprire il linguaggio e a rendere plastico il pensiero. Gesù parlava in parabole erano le sue opere, i suoi quadri per arrivare al cuore di chi lo ascoltava.

Così nei secoli l’arte ha accompagnato l’umanità e nel tempo ci ha regalato opere meravigliose dove stupirsi e riflettere, dove rimanere in silenzio e ascoltare con il cuore. Dio, la sua prima opera d’arte l’ha fatta con il creato e poi con l’uomo, opere alle quali ispirarsi per creare un linguaggio educato, elegante, nobile che aiuti l’umanità a ricordare la sua vocazione attraverso la vita oggi così affaticata che rischia di essere stanca e distratta perdendo quella capacità di esprimersi, di creare e di parlare anche solo con parole visive.

Con questo spirto anche la nostra piccola chiesa luogo dell’incontro della comunità cristiana tra i militari ha cercato di realizzare parole visive di annuncio che non solo rendono bello un luogo ma che aiutino a creare un cuore e un’anima bella capace di stupirsi di accorgersi per essere portatori del bello e del bene.

Le semplici vetrate, che abbiamo rielaborato proprio in questa stagione, racchiudono la storia dell’umanità: “Il trittico delle vetrate, studio e opera di Alessandra De Benedittis, raffigura la gioia della luce che entra nella vita dopo il peccato, simboleggiato da una linea rossa continua che è spezzata da riquadri di vari colori dell’arcobaleno, ricordo di quel segno, che dopo il diluvio, preannunciava una vita nuova e una rinnovata amicizia con Dio. I monogrammi di Maria di Loreto, ML e di Cristo, XP – IHS, intercalati dalle stelle, ricordano il Signore presente nel nostro cammino e Maria che ci accompagna su questa strada. Ancora, la linea rossa continua, segna la vita fatta di alti e bassi e intramezzata dagli altri riquadri colorati, che ci parlano di varietà delle persone che, se da una parte possono essere limitate e peccatrici, dall’altra, dicono anche, ricchezza di un cammino, inoltre i colori ci permettono di vedere il mondo con differenti sfumature e offrirci la possibilità di non trascurare le tante cose belle e differenti che ci sono in ognuno di noi e nel creato”. (cfr. unavoce)

La Via Crucis una rappresentazione che ci porta alla nostra personale sensibilità del cammino sulla via del Calvario: “Quindici Acquarelli, studio e opera di Serena Amendola, raffigurano, attraverso simboli, linee e colori, i momenti della via della Croce di Cristo. Il rosso del Signore, l’Azzurro di Maria e l’incontro con le donne, i simboli più evidenti che richiamano le stazioni, fanno da guida nella lettura dell’opera: il dito puntato, le tre diverse cadute, le mani di Maria che accoglie il figlio, il sudario, le donne, la veste tolta, il martello, i chiodi, la croce sola, il cireneo, la tomba vuota … creano quel linguaggio simbolico e riportano la nostra mente a quei momenti dolorosi della vita di Cristo e aiutano il nostro cuore a formulare la preghiera per rimanere con Cristo su questa strada”. (cfr. unavoce)

I quadri dei santi che ci parlano della nostra realtà e della nostra devozione: “Il Quadro intitolato “Dialogo Onirico”, opera contemporanea, (2020) che raffigura, raggruppando in una sola visione, tutti i Santi Patroni delle Forze Armate. Realizzato in tecnica mista su carta da Marigrazia Strafella, già artista conosciuta da noi, per le opere in ceramica. Al centro, la Vergine Maria, che racchiude le quattro devozioni: Beata Vergine Maria di Loreto, Santa Maria “Virgo Fidelis”, B.V.M. Madre della Divina Misericordia, B.V. Maria del Cammino. All’interno della raffigurazione quattro frasi, prese dalle rispettive preghiere: “Siamo uomini ma saliamo verso di te” – “Sii fedele sino alla morte” – “Fa che la terra tremi sotto il nostro piede veloce” – “Il suo materno amore ci sostenga”. Da sinistra a destra: San Lorenzo, San Camillo de Lellis, Santa Barbara, San Maurizio, San Cristoforo, San Marco, San Matteo, Arcangelo Michele, Arcangelo Gabriele, san Giovanni da Capestrano, Beato Francesco Faà di Bruno, San Martino da Tours, San Giorgio” (cfr. unavoce)

Il quadro di “San Giuseppe, Educatore”, di Gesù – Olio su tela del 1° Lgt. Leandro Ciccarelli, studio e adattamento dell’opera originale di P. Gianfranco Verri, della Famiglia del Murialdo. Adattamento con colori vivaci che raffigurano un San Giuseppe giovane che insegna il lavoro di falegname al Figlio Gesù. Un’opera che ha lo scopo di sensibilizzare alla devozione di San Giuseppe come modello di Padre che educa il figlio nei lavori della vita”. (cfr. unavoce)

Le ceramiche (vai alla pagina) che oltre al suo utilizzo sono segno della capacità di creare il bello in ogni oggetto del quotidiano uso.

Solo un accenno di quanto si trova in questo Tempio dedicato a Dio per la nostra preghiera personale e comunitaria, raccolte in una struttura semplice che offre degli spazi che ci conducono al mistero di un Dio che si è fatto uomo per offrirci un amicizia eterna e la via per la salvezza eterna.

Forse più della parola l’immagine è capace di dare forma alle molteplici sfumature dei sentimenti e delle emozioni e così li abbiamo pensati i luoghi e le cose sacre e anche nella nostra realtà i luoghi dell’incontro tra di noi e con Dio sono arredati dalla geniale creatività dei membri di questa comunità che hanno dato immagine alla loro voce e nel raccoglierle in un ambiente senza pretese museali ci parlano della vita e delle capacità, dei doni e dei pregi, che ognuno di noi ha e che condividendo diventano tesoro prezioso per annunciare l’amore di Dio e tra di noi.

@unavoce

 

Foto di Copertina: Ingresso e scorcio della chiesa – interno della parrocchia dei Militari “Madonna di Loreto” – 15° Stormo