Liturgia della Parola

Trasfigurazione del Signore

 

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Le persone che pregano veramente sono anche fisicamente diverse: emanano una sorta di misteriosa luce nello sguardo

TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE

E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. (Lc 9, 29)

 

Meditando la PAROLA con don Luigi Maria Epicoco: “Il racconto che l’evangelista Luca fa della Trasfigurazione ha un dettaglio che egli mette in evidenza in tutti i passaggi nevralgici della vita di Gesù. Questo dettaglio è la preghiera: E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Nel battesimo, come nella trasfigurazione o nell’agonia nel Getsemani, Luca dice che Gesù sta pregando. È bello pensare che la preghiera ci introduce nelle grandi esperienze esistenziali. Gesù prega e si sente amato (battesimo), prega e si sente illuminato (trasfigurazione), prega e sente di non essere solo (l’angelo che lo consola nel Getsemani). È una cosa che ho potuto appurare di persona più volte incontrando molta gente. Le persone che pregano veramente sono anche fisicamente diverse: emanano una sorta di misteriosa luce nello sguardo, nel volto, nei gesti, nel sorriso, e persino nella sofferenza. Si intuisce una profondità che negli altri è assente. La preghiera è ciò che davvero ci mette in comunicazione con un mondo altro che ha la sua porta proprio nel nostro cuore. Ma non dobbiamo dimenticare che questa immersione di luce sul monte Tabor che oggi ricordiamo in maniera solenne ha lo scopo di preparare Gesù e i suoi discepoli alla discesa del buio della Croce. Finché non impariamo a collegare tra loro i momenti di luce e quelli di buio che ci capitano, siamo condannati a sprecare entrambi. Le cose belle e le cose brutte sono sempre collegate tra di loro, e solitamente sono le cose belle che ci permettono di non soccombere alle cose brutte. La domanda è se ce ne accorgiamo.” (cfr. d.L. M. Epicoco)

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