Soldati e santi
In questo giorno la Chiesa Ordinariato Militare celebra la memoria di tutti i santi militari. Sì, si può essere sia militari che santi e queste due vocazioni possono coesistere. La figura del cappellano militare, un sacerdote che svolge la sua missione pastorale all’interno delle forze armate, ci ricorda questa doppia vocazione ricevendo un’assistenza religiosa costante all’interno di questa particolare realtà. Le due professioni sono compatibili e si sostengono a vicenda.
A tale proposito in questo giorno vi ripropongo alcuni passaggi della lettera di presentazione al primo Sinodo della Chiesa Castrense promosso dall’allora Ordinario Militare Mons. Giuseppe Mani, rimandandovi al testo per la lettura integrale:
“… Si può essere militari e cristiani? L’Ordinariato Militare è una vera Chiesa? Di quale aggiornamento ha bisogno? Il primo degli interrogativi ha attraversato i due millenni della storia cristiana, riemergendo continuamente in formulazioni diverse: in questi ultimi anni, l’obiezione di coscienza e le varie forme di pacifismo non solo l’hanno ripresentata, ma hanno persino messo sotto accusa l’intera realtà militare…
E’ facile riconoscere l’esercizio della carità nel soldato che soccorre le vittime dei terremoti e delle alluvioni e i profughi, mettendo a disposizione il proprio coraggio e la propria competenza, resa più efficace dalla disciplina che lo contraddistingue. Meno facile è riconoscere l’esercizio della carità nel soldato impegnato a disinnescare le mine di cui sono ancora pieni tanti campi delle nazioni provate dagli ultimi conflitti; più difficile ancora nel soldato che pattuglia città e regioni affinché i fratelli non si uccidano tra loro. E’ esercizio della carità, e forse è il caso più difficile da capire, non soltanto accogliere profughi ed esuli, ma soprattutto far sì che non ci siano più né profughi né esuli, impedendo, anche con la forza, ogni forma di sopraffazione o di disprezzo dei fondamentali valori degli uomini e dei popoli.
Ho trovato nel cuore dei nostri soldati le motivazioni più alte e più nobili per questo servizio ed ho potuto verificare l’amore con cui svolgono la loro missione, soprattutto in difesa dei più deboli e dei più poveri…
La conferma di quanto ho riscontrato nel cuore dei nostri soldati l’ho trovata nel Vangelo e nella storia della Chiesa, scoprendo, con grande soddisfazione, quale posto vi occupino i militari. Il Sinodo ha individuato le origini della nostra Chiesa nei tre centurioni biblici: di Cafarnao, di Gerusalemme, di Cesarea e li ha riconosciuti come i propri Padri nella fede. Il terzo fra essi, Cornelio, accolse con tutta la sua famiglia l’apostolo Pietro ricevendo dalle sue mani il battesimo e aprendo, in tal modo, la strada all’annuncio della salvezza anche ai pagani; egli apparteneva alla coorte italica …”. (cfr. Ordinariato Militare)
Con questo spirito oggi li preghiamo e per loro intercessione chiediamo di poter vivere con questo spirito la vita cristiana all’interno delle Forze Armate.
@unavoce
foto@unavoce: Quadro dei santi patroni delle FF. AA. e Reliquiario







